TERAMO – Sono nove le ordinanze di custodia cautelare, eseguite la notte scorsa dai carabinieri delle Compagnie di Pescara e Montesilvano, con il supporto dei carabinieri delle Compagnie di Rovigo e Padova e del Nas Abruzzo, all’alba di oggi, nell’ambito dell’operazione "Relax" che ha portato alla luce una fiorente attività di sfruttamento della prostituzione che si nascondeva dietro l’attività ufficiale di gestione di centri benessere. Gli arrestati sono: Shanyng Li, 40 anni, cittadina cinese residente a Castellalto Jinghing Zhou (40), residente a Montesilvano, Yucha Yang (39), residente a Roseto degli Abruzzi , Haicha Wu (34) residente a Castellalto Youlang Zhao (39), residente a Castellalto . I centri massaggio sotto sequestro sono: Oasi Oriente di Montesilvano, An Mo di Montesilvano, Lina di Montesilvano, Lin Lin di Montesilvano , Lin Lin 2 di Montesilvano. I carabinieri hanno infine nelle ultime ore posto sotto sequestro cinque centri massaggi gestiti da cittadini cines Le indagini sono partite dalla denuncia di una donna che voleva sapere se il marito la tradisse frequentando il centro massaggi e così mandò in avanscoperta il fratello, e da un uomo che soffriva di lombosciatalgia e che una volta all’interno si accorse che i servizi resi all’utenza erano diversi da quelli relativi alla cura della lombosciatalgia. Come appurato dagli inquirenti, nei centri massaggi non si praticavano solo massaggi, ma anche prestazioni sessuali. Tra le titolari e le lavoratrici, sono state trovate 16 irregolarità amministrative. Il giro di affari degli otto centri era di oltre un milione di euro all’anno. Nei centri c’era un tariffario dei massaggi e si arrivava fino a 120 euro con massaggi e prestazione sessuale. Delle nove persone interessate dai provvedimenti, sette sono destinatarie dei domiciliari (due sono ancora irreperibili), con un arresto in carcere per mancanza del domicilio, e due degli obblighi di dimora (una persona destinataria è ricercata). Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dai Gip del Tribunale di Pescara Maria Michela Di Fine e Gianluca Sarandrea, su richiesta dei due Pm Paolo Pompa e Giuseppe Bellelli. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati beni per 500 mila euro.
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